Officine di Cartigliano Spa nasce nel 1961 da una felice intuizione del Comm. Corner assieme ai primi Soci: il Sig. Giuliano Liotard, Sig. Luigi Turato e Antonio Bianchini.
La gestione dell’impresa rimase per i primi 30 anni al Sig. Giuliano Liotard.
Fin dagli albori la Cartigliano si configura come il risultato di una ricerca di equipe tendente ad esaminare la possibilità dell’utilizzo di una tecnologia alternativa nel processo di modificazione di stato del pellame conciato umido prima della rifinizione.
Sulla base di tali considerazioni fu messa a punto la prima apparecchiatura sottovuoto. Era costituita da una tavola singola di acciaio di grosso spessore, piallato e cromato, capace di accogliere due mezze bovine da 20 piedi ciascuna.
Su questa tavola veniva calata una cappotta a tenuta stagna costituita da una camera di evaporazione di modesto volume con guarnizione perimetrale; la tavola inferiore era riscaldata e quella superiore, invece, messa sottovuoto.
Il successo di questa macchina fu immediato e ne fu immediatamente compresa l’importanza nel settore conciario. Con il passare degli anni l’unità sottovuoto è arrivata ai giorni nostri.
In più di 40 anni questa macchina è stata ovviamente completamente e continuamente aggiornata.
La prima unità a piano singolo lavorava a temperature elevatissime rispetto a quelle attuali: fino a 90°C di temperatura sul piano, con un livello di vuoto che raggiungeva valori ideali intorno ai 110-120 mbar.
Oggi i Sottovuoto multipiano possono essiccare mediamente 240 mezzine all’ora e 110-120 intere all’ora con un grado di vuoto che si avvicina agli 8 mbar, raggiungendo una temperatura del piano tale da permettere che la temperatura della pelle stessa non superi i 37°C (temperatura dell’animale vivo).
Oggi tutte queste macchine sono diventate assolutamente necessarie ed imprescindibili per una lavorazione corretta della pelle. Ovviamente il Sottovuoto di oggi rispetto a quello di allora ha solo il nome; la Radiofrequenza è stata man mano sostituita dagli LTD prima (Low Temperature Dryer) e dai TAIC poi (Treated Air Injection Conditioner).
La Radiofrequenza fu un altro capitolo geniale della Cartigliano poiché permetteva il condizionamento nella superficie ma anche nel centro dello spessore della pelle, con risultati eccellenti di uniformità, tatto, pienezza, mano.
Di qui nacquero i successivi sviluppi, di cui l’ultimo fiore all’occhiello è rappresentato dal TAIC, un impianto che lavora lungo tutto l’arco dell’anno senza tener conto del clima, ma riproducendo le migliori caratteristiche “climatiche” (temperatura ed umidità relativa dell’aria) che vengono iniettate simultaneamente contro il fiore e la carne della pelle.
Il passaggio successivo fu quello di dare una continuità all’intero processo di essiccaggio, condizionamento e ammorbidimento della pelle, tenendo sempre bene in considerazione i punti fermi della bassa temperatura per poter ottenere una pelle che avesse la massima estensione ed, allo stesso tempo, che fosse il più naturale possibile, ottenendo così un “upgrade” delle scelte.
All’inizio gli impianti Cartigliano erano destinati alla produzione della pelle per calzature e borse. Oggi modificando i parametri, le macchine Cartigliano sono un must per la lavorazione di qualsiasi tipo di pellame e rappresentano la miglior scelta qualitativa – produttiva dalla pelle ovocaprina alla pelle intera per arredamento e automobile.
I grandi obiettivi sono all’ordine del giorno per la Cartigliano, che è leadership mondiale nella produzione di macchine e impianti per la lavorazione delle pelli: basti pensare che più del 70% delle pelli presenti nel mondo vengono processate da impianti Cartigliano.
Tutto questo lavoro ed il progresso man mano realizzati sono stati ottenuti grazie a studi e collaborazioni sviluppati in continuo tra Cartigliano, le Concerie ed i Chimici del Cuoio. Cartigliano si propone infatti come aiuto e supporto alla conceria stessa ed è solo in questa chiave e grazie al Dipartimento di Ricerca e Sviluppo che giornalmente lavora pelli provenienti da tutto il mondo e di qualsiasi genere, che è possibile realizzare questa continua innovazione.
Un esempio di ciò è stata la creazione della cosiddetta linea “Turellina”. Questa linea è stata studiata per la produzione di pelli bovine intere per arredamento e oggi anche per uso automobilistico.
Alla fine degli anni ’90 / primi 2000 c’è stato un forte calo della domanda di pelli per calzatura, cosicché si è assistito ad un passaggio di produzione da calzatura ad arredamento. Le pelli per arredamento in quegli anni venivano asciugate con sistemi antichi di inchiodaggio in bagnato.
Cartigliano è sempre stata contraria all’idea del “toggling”o inchiodaggio. Se pur vero che a prima vista la pelle sembra avere delle caratteristiche di estensione ottimale, non si tiene conto che viene esercitata la forza estensiva delle pinze sulla sola area perimetrale della pelle, mentre la parte centrale viene aperta assai poco.
Si nota quindi uno sforzo notevole sulle parti della pelle per natura più deboli e più cedevoli (pancia), mentre viene trascurata la parte centrale per l’apertura.
L’idea anche qui rivoluzionaria è quella di aprire la pelle partendo dal centro della stessa verso tutte le estremità.
Nasce quindi lo sviluppo di una nuova tecnologia con l’apporto iniziale da parte della conceria Schmidt, Austria (ora Boxmark) per cui viene creata la prima Wet Stretching o Palissone per Bagnato.
La Wet Stretching è una macchina in grado di aprire, in ogni sua parte ed allo stesso modo, una pelle bagnata dopo messa a vento, nelle condizioni appena ora enunciate e, allo stesso tempo, in continuo.
L’abbinamento di una messa a vento in continuo, una Wet Stretching e di un tunnel di Essiccaggio TAIC in continuo permette di mantenere ottima planarità con minima perdita di piedaggio.
Di seguito si elenca il percorso completo della pelle:
Questa linea rappresenta l’ultimo sforzo Cartigliano per le bovine intere e dà la possibilità di ottenere mediamente circa 100 pelli all’ora con 2 soli operatori che lavorano all’inizio della linea stessa per alimentare la pressa in continuo. Il ciclo di lavoro di questo tipo di linea è di circa 30–35 minuti.
Ogni singola macchina Cartigliano è stata da sempre studiate per rappresentare il punto di riferimento per qualità, produzione e resa e, allo stesso tempo, minima manutenzione.
La combinazione di singole macchine, poste in sequenza logica per i diversi tipi di pelli, ha permesso di ottenere linee di produzione continue “Just in Time” studiate “ad hoc” che garantiscono:
Lo spirito “Cartigliano” improntato sulla ricerca nasce da una innata curiosità dei fenomeni fisici che avvengono nella trasformazione di stato di vari prodotti.
Circa il 10% del fatturato viene destinato ed investito ogni anno in ricerca, tutelata da brevetti a copertura internazionale, la cui costituzione, mantenimento e tutela gravano per circa 400.000 U.S. Dollari all’anno.
La ricerca viene effettuata innanzitutto per il settore primario, quello per le macchine ed impianti per conceria.
Già da anni Cartigliano investe in altri due settori che ritiene di rilevanza fondamentale per l’essere umano: l’alimentazione e l’inquinamento.
Si introducono nel mercato nuove tecnologie Cartigliano: Palissone 416 Nero – Impianto a Radio Frequenza – Smart Factory.
Cartigliano introduce il nuovo impianto Sottovuoto a-CNS. È subito record: 80 Sottovuoti venduti nei primi 12 mesi, 4 Premi internazionali riconosciuti.
Cartigliano espande i propri orizzonti ed investe in settori diversi: Ambiente e Alimentare. Vengono applicati know-how e brevetti ad impianti per l’essiccazione di fanghi civili ed industriali e per la pastorizzazione e sterilizzazione tramite radio frequenza di alimenti liquidi e semiliquidi.
Cartigliano introduce nel mondo conciario la tecnologia Just In Time. Gli impianti Cartigliano vengono messi “in linea”, garantendo una produttività continua e certa. Un nuovo impianto viene messo nel mercato: il TAIC, Condizionatore ad Aira Trattata, conferisce alla pelle caratteristiche di planarità e umidità residua definita e costante nel tempo.
Nasce Cartigliano de Mèxico: è la scommessa di Cartigliano Italia, che istituisce un centro di ricerca per l’essiccaggio della pelle in America centrale. La città di Leon diventerà nel corso degli anni uno dei più importanti poli industriali mondiali per la produzione Automotive.
Dai primi impianti Sottovuoto, si comincia la produzione dei primi Palissoni, ad una testa.
In queste decadi vengono costruiti i primi Sottovuoti a più piani, i primi Palissoni a due e tre teste e gli impianti a Radio Frequenza.
Il mondo conciario passa da operazioni manuali ad operazioni automatiche grazie agli impianti Cartigliano.
Nasce Officine di Cartigliano Spa, azienda fondata dal Comm. Antonio Corner.
Viene costruito il primo Impianto Sottovuoto ad un piano, un’innovazione tecnologica che pone le basi per i successivi impianti Cartigliano.